Rimozione tatuaggi. Niente è per sempre, neppure se lo incidi sulla pelle
Parlare di rimozione tatuaggi può sembrare incredibile poiché i tatuaggi sono segni indelebili incisi sulla pelle. Accompagnano l’umanità da tempi antichissimi, i primi sono attestati addirittura 5300 anni fa; da sempre questi sono utilizzati per sancire cambiamenti importanti, una sorta di “riti di passaggio” che celebrano eventi cruciali, in termini privati o sociali. Tuttavia, essendo l’individuo in perenne trasformazione, ciò che oggi viene ritenuto decisivo e meritevole di ricordo, può non esserlo più domani, fra un mese, o fra un anno. Si è resa quindi necessaria la rimozione di questi segni incisi sulla pelle. Inizialmente si procedeva con tecniche distruttive che non solo cancellavano il tatuaggio, ma modificavano in misura rilevante anche la cute su cui questo si trovava. L’introduzione della termolisi selettiva ha reso possibile la rimozione mirata delle strutture bersaglio senza intaccare l’area circostante.
Come si effettua la rimozione tatuaggi
A oggi, prima di procedere alla cancellazione del tatuaggio, si effettua una visita per stabilire quante sedute siano necessarie e quale tipo di laser impiegare. Nelle due settimane precedenti l’inizio del trattamento non bisogna esporre la pelle a lampade UV o assumere farmaci fotosensibili.
Nella fase iniziale della seduta il medico disinfetta la zona del corpo dove si trova il tatuaggio; può inoltre essere applicata una crema anestetica locale tipo Emla, o si possono effettuare infiltrazioni locali con carbocaina, per evitare la sensazione di calore intenso e pungente. Il trattamento vero e proprio viene fatto con laser PicoSure o con laser Q-Switched di ultima generazione. La luce penetra nella cute e viene assorbita dai pigmenti tatuati, disgregando le particelle d’inchiostro, che vengono poi eliminate attraverso il sistema immunitario, grazie a macrofagi e fibroblasti.
Il principio su cui si fonda detto trattamento è quello secondo cui ogni pigmento che compone il tatuaggio ha un particolare spettro d’assorbimento e il laser deve essere in grado di rilasciare una quantità di energia adeguata a intercettarlo. Così, l’inchiostro nero è il più facile da “aggredire”, in quanto cattura l’intero spettro di luce; il rosso e gli altri colori hanno invece bisogno di impulsi specifici. I colori pastello, il marrone e il bianco non si riescono a rimuovere, o si cancellano solo parzialmente. Inoltre, in genere i tatuaggi più datati si rimuovono più facilmente, e quelli “artigianali” sono più semplici da cancellare rispetto a quelli effettuati da professionisti.
Dopo la seduta. Rischi e accorgimenti
Dopo ogni seduta si tratta la zona interessata con una crema lenitiva e si applica una garza. Per alcuni giorni la pelle apparirà arrossata e particolarmente sensibile: detto effetto persiste più a lungo nel caso di carnagione molto chiara; chi ha un colorito scuro potrebbe invece osservare un lieve scolorimento della porzione di pelle che era tatuata. Potrebbero inoltre formarsi delle bollicine vicino al tatuaggio. Si tratta di una reazione organica molto comune.
È consigliabile evitare l’esposizione della pelle a lampade UV o al sole per le prime settimane al termine della procedura. Inoltre è bene ricorrere a creme protettive con protezione elevata (filtri 30+ o 50+).
Ogni trattamento dura tra dieci e trenta minuti, e servono, in media, dalle tre alle otto sedute per ottenere un risultato apprezzabile. Tra un trattamento e l’altro è consigliabile aspettare almeno un mese.
Il costo di una seduta parte da 150-200 euro.
Rimozione tatuaggi “in pillole”
Cos’è: trattamento finalizzato alla cancellazione di un tatuaggio effettuato precedentemente. A oggi si ricorre essenzialmente a due tecniche laser per intervenire: PicoSure o Q-Switched di ultima generazione
Quanto costa: a partire da 150-200 consulta i prezzi
Quanto dura il trattamento: 10-30 minuti a seduta